Monte Zebrù 3.740 metri Scialpinismo
Via normale dalla Val Zebrù PD/BSA 5,20 ore
Dislivello 2.250 mt da Niblogo frazione di Santa Caterina Valfurva
Sviluppo 32 Km A/R
Esposizione varia, ovest la cresta finale
Della triade Ortles-Zebrù-Gran Zebrù era l’unico che ancora non avevo salito, aspettavo il momento giusto, delle tre vette è quella più raramente in condizioni.
Si parcheggia a Niblogo 1.600 mt e si prosegue in e-bike senza problemi fino alla baita del Pastore 2.168 mt. Da qui la strada diventa più accidentata ed il fondo è difficilmente pedalabile, poco oltre i 2.200 mt ho abbandonato la bici e ho proseguito a piedi. Si risale la stradina con qualche taglio e a circa 2.600 mt si trova la neve; calzati gli sci è possibile risalire il canale sulla sinistra orografica del rifugio V° Alpini; si prosegue a monte del rifugio su pendii ripidi pendio fino a raggiungere la bocchetta quotata 2.943 mt. Da qui si scende per raggiungere la vedretta dello Zebrù. Sul ghiacciaio si traversa sotto la cresta ovest del Monte Zebrù e si sale per raggiungere il ramo sud della vedretta dello Zebrù; si sale al centro, dove è più ripido, tra le due seraccate in direzione nord, lasciando a sinistra la Cima Thurwieser. Verso il Passo dell’Ortles la pendenza diminuisce, si piega così verso est verso il Giogo Alto ed il visibile Bivacco Città di Cantù 3.535 mt. Depositati gli sci a quota 3.550 mt ho provato a salire la ripida paretina che conduce direttamente in vettà al Monte Zebrù (attenzione alla terminale), purtroppo a metà parete ho iniziato a trovare ghiaccio e avendo una sola piccozza ho dovuto riscendere. Stando più in alto degli sci, con un lungo traverso a piedi, sono arrivato ad una bocchetta nevosa sulla cresta ovest del Monte Zebrù (via normale). Ho risalito quindi la cresta di misto che, con un breve passaggio di II, conduce sulla bella vetta.
Vetta molto completa, lungo avvicinamento (consigliata e-bike o servizio jeep), ghiacciaio insidioso e parte alpinistica finale!
Condizioni nel complesso discrete, sicuramente ci sono state annate migliori per salirlo; dai 3.200 metri in su, dove il ghiacciaio diventa ripido, la neve era rigelata (complice anche un po’ di vento freddo), in alto c’era anche della bella polvere. In basso purtroppo sci d’acqua come prevedibile.
In solitaria a metà maggio 2022.