Pizzo Arera 2.512 metri
Via normale F+ 3,30 ore
Dislivello 1.350 mt da Zambla Alta
Un sabato di inizio marzo 2015, solo soletto, decido di andare per la prima volta nelle Orobie bergamasche.
Arrivato a Zambla, non conosco la zona, avevo letto sulle recensioni di seguire per il camping, trovo dei cartelli che indicano un camping nei pressi del passo di Zambla. Alle 8 posteggio In fondo a una strada ghiacciata nei pressi di esso, vedo una vecchia palina CAI che indica la Capanna 2000 a 3 ore e mi incammino.
Mi pare strano che ci sia solo una macchina posteggiata e che la palina indichi 3 ore, su internet parlavano di 2… Controllo anche il GPS e un sentiero è presente… Cammino cammino sull’ampia traccia battuta, ma prendo poca quota, il sentiero fa un lungo giro a mezzacosta e i miei dubbi aumentano… Vedo l’Arera dall’altra parte della vallata, sembro molto lontano… Difatti poco più avanti la traccia finisce presso un’abitazione privata con appostamento di caccia! Provo a proseguire fuori traccia, ma sprofondo fino alla coscia… Capisco di aver sbagliato e me la prendo un po’, perché non sono andato in Grigna?
Sono quasi le 9, torno sui miei passi abbastanza rapidamente e poco prima della macchina trovo un anziano signore che mi spiega: dovevo andare ad un altro camping! Da dove sono partito io si va verso la cima di Grem oppure c’è una traccia estiva che porta alla Capanna 2000 ma ora non è battuta…
Riprendo la macchina e cerco il camping giusto, tornando indietro per un paio di km.
A Zambla pacheggio alle 10 poco prima della slavina sulla strada e mi incammino sull’asfalto, l’altimetro segna 1.150 metri (quindi sto aggiungendo altro dislivello alla normale partenza, maledetta slavina!).
Il cielo si rannuvola e ho ormai abbandonato l’idea di fare la cima, mi accontenterò di una mangiata al rifugio.
Poco dopo raggiungo il camping giusto e da qua inizia la neve, ci sono parecchi ciaspolatori e sciatori.
Fino alla Capanna 2000 si sale su una larga strada innevata battuta dal gatto delle nevi, bastano i soli scarponcini; sono in forte ritardo e salendo di buon passo arrivo in un’ora e 40 al rifugio. Sono già un po’ stanco, ma di salire piano quando sono da solo non ne sono capace.
Entro e scambio 4 chiacchiere con il rifugista, mi dice che la cima è comunque fattibile, non c’è il sole e la neve la dovrei trovare ancora buona. Mi dice che stamattina presto è salito un alpinista e gli ha garantito le buone condizioni dell’itinerario…
Come non detto esco dal rifugio, priverò a salire fin dove riesco.
Ecco la lunga cresta sud vista dalla capanna 2000. La cresta è poco battuta e sprofondo molto per salirla, in compenso è molto facile.
Sono quasi all’anticima, si vede già la cima con la croce, sembra vicina ma così non sarà…
Fino all’anticima è stata una lunga passeggiata, non ho calzato nemmeno i ramponi.
Da qui ramponi e picca sono d’obbligo.
Il canalino da scendere, la neve non tiene, dopo una prima mezza scivolata l’ho fatto tutto faccia a monte.
Dopo la discesa si traversa lateralmente per raggiungere il canalino che condurrà in cima. In mezzo a questo traverso c’è il canalone sud… Cadere qua non è consigliabile, oltre alla picca mi aiuto con il braccio nella neve per spostarmi lateralmente; anche qua, per bilanciami meglio, ho traversato faccia a monte usando la stessa traccia di chi è salito prima.
Finito l’adrenalinico traverso c’è da salire il canalino, avrà una pendenza di circa 40°, in mezzo ci sono due passaggi di arrampicata su misto non proprio banali.
Ovviamente le difficoltà maggiori le ho trovate quando ho disarrampicato per tornare… Però studiando un po’ la roccia e incastrando la picca nelle fessure ce ne sono venuto fuori…
Eccomi finalmente in vetta, nevica e non si vede nulla, sono bello stanco ma felice. sono le 13.30 e ho fatto circa 1400 metri di dislivello, più almeno un centinaio per l’errore della mattina!
Mi fermo giusto 5 minuti in vetta, mangio una barretta e inizio a studiare come scendere il tratto roccioso.
Passato questo, il traverso e il pezzo ripido che mi riporta all’anticima li faccio senza grossi problemi, smette anche di nevicare.
Mi fermo per un ottimo pranzo al rifugio, ringraziano anche le mie gambe che sono stanche e legnose.
Riprendo la discesa sulla noiosa strada ed eccomi a valle, dopo 7 ore di gita (compreso la sosta pranzo).
Salita non particolarmente significativa fino alla Capanna 2000, poi inizia la bella cresta e il tratto alpinistico su cui fare attenzione, da fare con neve sicura e assestata.